martedì 3 luglio 2012

Una giornata a Bangkok

Io ci ho provato, volevo fare qualcosa in questa città, tipo andare a fare shopping ad esempio. Stamattina per motivi sconosciuti ho aperto gli occhi alle 5,40. Devastante, una mattina che potevo dormire...
Dopo aver fatto colazione qui sotto, ho aspettato le dieci per un thai massage di un'ora. Una signora dall'apparenza delicata e fragile aveva praticamente due morse d'acciaio nelle mani e mi ha strapazzato senza pietà, anzi, quando un sordo lamento usciva perchè proprio non riuscivo a trattenerlo, pareva più contenta.
Mi cincischio, leggo, scrivo e poi decido che è ora di buttarsi nella calura. Attraverso il canale via ponticello e vado a prendere il 23 per andare in zona centri commerciali. Una ragazza di qui mi consiglia il Platinum ma dopo un quarto d'ora capisco che non c'è niente di interessante, roba immettibile per noi.
Vado avanti per un altro po', via taxi o altrimenti svieni per traffico e afa, e trovo l'MBK e tutto l'ambaradan di Siam Square. Non ce la faccio, scappo, è mostruoso. Una versione brutta di Metropolis, di Fritz Lang, con tutte quelle sopraelevate, lo Skytrain, un panorama così grigio, afoso, brutto. Dovevo incontrare la mia amica Georgina ma per una serie di contrattempi non sono riuscita a rimanere fino all'ora dell'appuntamento, spero che lei abbia aspettato pochi minuti, sapevamo che potevamo non incontrarci.
Scappo giustappunto in direzione di un'oasi da tutto questo e l'unica cosa che mi viene in mente è un altro trattamento estetico. E  vai con un facial treatment a base di fette di cetriolo congelate.
Sosta da Ethos, l'imperdibile ristorante veg che avevamo frequentato appena arrivati in città tre settimane fa, per una pancake alla banana e un mango shake, sperando di incontrare la mia amica australiana (visto che anche per lei questo posto fantastico), ho sostato quasi un'oretta ma niente...
Di nuovo via, questa volta in tuk tuk, verso il mio albergo.
Un'ora di foot massage, dolorosissimo, sempre dalla signora dalle mani di acciaio e poi relax, un'insalata, un succo di guava e il laptop. 
Questo per dire che per me questa città è buona solo per massaggi & similia. Non riesco a far nient'altro. Ho caldo, e trovo tutto irritante. Il quartierino dove è situato il mio b&b in realtà non è male, c'è la gente normale, del posto, non è infestato da turisti, la gente è gentile e sorridente. Stamattina sono passata davanti ai banchetti della colazione, c'era gente che prendeva latte di soia caldo con una specie di pane farcito, altri con la tradizionale zuppa di noodles. Una specie di villaggio nella metropoli. E sull'autobus, sia ieri che oggi, persone squisite, che ti rispondono con un sorriso e provano ad aiutarti anche parlando solo thai.

Ora sono in attesa del mio autista che mi riporterà in aeroporto. Il viaggio sta finendo e tra la nostalgia di casa e la voglia di rimanere in giro (non a Bangkok) è davvero una bella lotta. 

1 commento:

  1. Meno male che c'è questa sosta a Bangkok....una sorta di camera di compensazione prima di riemergere dal tuo sogno e rituffarti nella quotidianità(che un po' ti mancherà....spero!)!!!

    RispondiElimina